Per amore del sonno

Al di là del costo sociale, la lombalgia nella sua espressione più acuta, il cosiddetto “colpo della strega”, è estremamente invalidante, come molti degli ultraquarantenni hanno avuto modo di sperimentare, almeno una volta nella vita.

Prevenire ed evitare la lombalgia, come il dolore nelle altre parti della colonna vertebrale, è estremamente facile e alla portata di tutti. Cercherò quindi di spiegare perché inizia il dolore e come possiamo fare per evitarlo e curarlo in modo rapido ed efficace.

Il nostro sistema muscolo-scheletrico comprende la colonna vertebrale, tutte le articolazioni del corpo a livello degli arti superiori e inferiori, naturalmente tutti i muscoli a esse connessi, con i loro tendini e le loro fasce. Tutte queste strutture, che garantiscono il movimento del corpo, sono in collegamento costante tra loro e con la corteccia cerebrale e i centri sottocorticali, quindi si trasmettono le informazioni necessarie per camminare, muoverci, effettuare gesti e azioni nel modo più efficiente possibile: con un minore dispendio di energia a parità di sforzo fisico.

Tutto questo funziona molto bene se la colonna vertebrale è libera, nel proprio movimento di base, che prevede flessione, rotazione, inclinazione di ogni vertebra nei confronti di quella soprastante e sottostante, con l’aiuto dei dischi intervertebrali, che costituiscono veri e propri cuscinetti di ammortizzazione dei carichi sulla colonna stessa.

Cadute accidentali (anche quelle subite da bambini), stress emozionali, posture scorrette, sforzi fisici incongrui causano blocchi funzionali delle vertebre, il cui reciproco movimento perde quindi l’armonia naturale per produrre movimenti deviati, incompleti, faticosi, che si traducono prima o poi in dolore.

Il dolore è sempre espressione di una perdita di equilibrio biomeccanico e di una rigidità funzionale che si traduce in un movimento limitato, che il paziente avverte come fastidioso e doloroso e che induce a limitare il movimento stesso e la propria normale autonomia.

Spesso i farmaci analgesici e antiinfiammatori non aiutano, poiché la lombalgia, come anche la cervicalgia di origine biomeccanica, essendo conseguenza di alterazione meccanica di articolarità vertebrale, non risponde a questi farmaci. La rigidità della colonna vertebrale che accompagna la lombalgia modifica il modo di camminare e di muoversi del soggetto, che in tal modo può alterare e bloccare altre articolazioni del sistema muscolo-scheletrico, sviluppando spesso in associazione un dolore all’anca o al ginocchio.

In realtà è molto semplice il percorso di cura, in cui fondamentale è la diagnosi che deve essere effettuata dal Medico Fisiatra e prevede una valutazione della qualità del movimento della colonna vertebrale mediante semplici testi diagnostici. Da qui si potrà capire se sono presenti i blocchi biomeccanici che alterano la funzionalità della colonna vertebrale e quali sono i segmenti e le articolazioni in cui si sono formati.

La terapia proposta è la “normalizzazione” dei blocchi biomeccani

ci presenti, mediante manovre di osteopatia Biomeccanica Funzionale Dinamica (BFD). Questa efficace tecnica francese permette di riportare le articolazioni intervertebrali e anche le altre articolazioni del corpo che si sono bloccate alla loro normalità meccanica naturale e fisiologica: ecco perché le manovre di questa tecnica vengono chiamate normalizzazioni.

La normalizzazione dei blocchi biomeccanici permette di riacquisire la libertà di movimento precedente, con la progressiva scomparsa del dolore, che spesso avviene immediatamente dopo la seduta di osteopatia, con grande sollievo del paziente.

L’intervento terapeutico biomeccanico deve avvenire solo dopo una diagnosi medica e deve essere effettuato da personale sanitario adeguatamente formato (il Medico Fisiatra stesso, come nel mio caso, il Fisioterapista).

Il percorso di cura deve essere completato da altri interventi che hanno lo scopo di cambiare in meglio lo stile di vita del paziente, per prevenire il riformarsi dei blocchi biomeccanici e per mantenere intatta nel tempo la propria efficienza motoria.

E’ qui di importante iniziare un’attività fisica adattata (A.F.A.) che consiste in una ginnastica personalizzata che il paziente può effettuare in una palestra di sua scelta, seguendo le indicazioni del Medico Fisiatra che fornirà le linee di base per il programma di esercizi che il personal trainer insegnerà al paziente stesso.

Altro aspetto molto importante è la correzione del sovrappeso corporeo qualora presente, mediante dieta ipocalorica e disintossicante. Spesso può essere utile associare l’assunzione di integratori e di farmaci omotossicologici che aiutano il corpo a eliminare le tossine accumulate con il grasso di deposito.

Importante inoltre la qualità del riposo notturno, che permette al corpo e al sistema nervoso di rigenerarsi e di autodepurarsi: uno stile di vita più sano e la scelta di un buon materasso e dei cuscini più adatti alla nostra colonna cervicale, completeranno adeguatamente il percorso di cura, con il raggiungimento di un benessere psico-fisico che potrà essere mantenuto a lungo.

Dr.ssa Patrizia Saccavino Medico Chirurgo Specialista in Fisiatria
Specialista in Medicina dello Sport Osteopatia – Ipnosi
ES Istituto Medicina Integrata,
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La dottoressa Patrizia Saccavino lavora presso l’Istituto medicina integrata ES una struttura medica polispecialistica ambulatoriale che ha pensato, voluto e costruito un nuovo modo di concepire la medicina specialistica privata. ES è autorizzata dalla Regione per l’erogazione di prestazioni sanitarie preventive, diagnosti- che, terapeutiche, palliative e riabilitative, organizzata secondo i criteri dell’eccellenza clinica e scientifica.