Il sonno polifasico è un modello di sonno in cui il riposo è suddiviso in brevi intervalli distribuiti lungo l’arco delle 24 ore, piuttosto che concentrato in un’unica sessione notturna come avviene nel sonno monofasico. Questo approccio è stato adottato da numerosi individui nel corso della storia, inclusi alcuni famosi come Leonardo da Vinci e Nikola Tesla, per aumentare la produttività e massimizzare il tempo di veglia . Tuttavia, il passaggio a un modello di sonno polifasico può presentare sfide significative per l’adattamento del corpo e della mente.
Uno dei principali benefici del sonno polifasico è la possibilità di ridurre il tempo totale dedicato al sonno, liberando così più ore per le attività quotidiane. Studi hanno dimostrato che, se praticato correttamente, il sonno polifasico può garantire un sonno REM sufficiente, fondamentale per la memoria e l’apprendimento . Alcuni modelli, come l’Everyman, prevedono un periodo di sonno principale più lungo accompagnato da uno o più sonnellini brevi durante il giorno, bilanciando così il bisogno di riposo con l’efficienza temporale.
Tuttavia, la transizione a un regime di sonno polifasico richiede un periodo di adattamento significativo, durante il quale è possibile sperimentare sintomi di privazione del sonno come stanchezza, irritabilità e difficoltà di concentrazione . Inoltre, questo stile di sonno può risultare impraticabile per chi ha orari di lavoro fissi o responsabilità familiari che non permettono la flessibilità necessaria per i frequenti sonnellini.
Infine, è importante notare che la ricerca scientifica sul sonno polifasico è ancora limitata e i risultati variano da persona a persona. Mentre alcuni trovano questo metodo estremamente efficace, altri possono sperimentare effetti negativi sulla salute a lungo termine . È essenziale consultare un medico o uno specialista del sonno prima di intraprendere cambiamenti drastici nei propri schemi di sonno, per assicurarsi che siano sicuri e appropriati per le proprie esigenze individuali.